Can fiscal discipline be counterproductive? – con Lorenzo Codogno, paper su “Economia Italiana”, numero 1-2-3/2017.

Sintesi
L’esperienza della Grande Recessione ha indotto alcuni a sostenere che la disciplina di bilancio può essere controproducente nel senso che può peggiorare, anziché migliorare, le prospettive per i conti pubblici. In questo lavoro si argomenta che la disciplina fiscale è invece un ingrediente necessario di qualsiasi piano di consolidamento fiscale. Proposizioni alternative, come quelle che sostengono che la disciplina fiscale è controproducente, si rivelano fondamentalmente insostenibili nell’ambito di un modello keynesiano standard, in cui il reddito nazionale è trainato dalla domanda; sono teoricamente possibili, ma empiricamente non plausibili, se si prendono in considerazione gli effetti ‘supply side’ che possono essere indotti da politiche di sostegno della domanda. Tuttavia, possono verificarsi casi particolari di gravi recessioni in cui politiche fiscali restrittive hanno effetti perversi sul rapporto debito/PIL che durano diversi anni; questa circostanza può rappresentare una seria sfida per i policymakers. Inoltre, nelle recessioni profonde gli effetti d’isteresi delle politiche possono essere importanti, il che suggerisce che, in alcuni casi, manovre espansive temporanee possono essere appropriate e possono, in parte, autofinanziarsi.

Il paper, apparso sul numero 1-2-3/2017 della rivista “Economia Italiana”, può essere scaricato qui:

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