
Ne discutono gli economisti Carlo Cottarelli, Giampaolo Galli e Alessandro De Nicola in una nuova puntata di Economia in quark.
Ne discutono gli economisti Carlo Cottarelli, Giampaolo Galli e Alessandro De Nicola in una nuova puntata di Economia in quark.
Ocpi (1), 14 gennaio 2021
La bozza del Piano nazionale per l’utilizzo dei fondi del NextGenerationEU approvata il 12 gennaio dal Consiglio dei Ministri è molto più dettagliata di quella che era circolata a dicembre, in quanto contiene le somme destinate ad ogni progetto. D’altra parte, la nuova bozza non dice nulla sulla governance del piano, che dunque rimane una questione aperta. Sul piano dei contenuti, un primo cambiamento riguarda il fatto che nel precedente piano il tema centrale era l’andamento deludente della crescita economica italiana rispetto agli altri paesi avanzati negli ultimi decenni; nel nuovo piano è dedicata molta più attenzione alle disuguaglianze di età, di genere e territoriali. Coerentemente con questa impostazione, la nuova bozza dedica molte più risorse a inclusione e coesione, istruzione e sanità; riduce invece gli stanziamenti per digitalizzazione e innovazione, nonché per la per la transizione ecologica. Crescono inoltre gli investimenti pubblici a scapito degli incentivi, una scelta che suscita qualche perplessità, alla luce dei tempi che richiedono gli investimenti pubblici e del fatto che le risorse europee devono essere impegnate entro il 2023 e spese entro il 2026.
Continua a leggereDialogo con Carlo Cottarelli e Alessandro De Nicola, 10 gennaio 2021
di Giampaolo Galli, Inpiù, 12 gennaio 2021
E’ auspicabile che la nuova bozza del PNRR venga approvata stasera dal Consiglio dei Ministri anche se lascia in sospeso la controversa questione della governance e introduce due cambiamenti di fondo che non giovano all’efficacia del piano. Il primo è che perde importanza la questione del ritorno alla crescita dopo un quarto di secolo di stagnazione; diventano invece centrali le questioni delle disuguaglianze di genere, di età e territoriali. Le parole “giovane o giovanile” compaiono 100 volte nella nuova bozza, a fronte di 29 volte nella precedente; le parole “Sud o Mezzogiorno” compaiono 142 volte, a fronte di 44; le parole “donne o donna” compaiono 43 volte, contro 25. Per contro diminuisce la frequenza della parola “produttività” che passa da 18 a 12 citazioni. La filosofia sottostante è che la mancata crescita è il risultato delle diseguaglianze e non viceversa.
Continua a leggereL’economista dell’Osservatorio sui conti pubblici della Cattolica: niente panico ma il tempo stringe e il piano va approvato il prima possibile. Mi preoccupa l’assenza di governance ma più di tutto la mancanza di progetti reali. Impossibile immaginare una ripresa dell’economia senza prima abbattere il virus. L’assalto al Congresso? Una lezione per l’Europa: da oggi in poi dovrà farcela con le sue gambe.
Continua a leggeredi Lorenzo Codogno e Giampaolo Galli, Domani, 5 gennaio 2021
Qui il link all’articolo su Domani
Continua a leggereDibattito su LiberiOltre fra Giampaolo Galli Andrea Giovanardi e Marco Esposito, 6 gennaio 2021
Ragionamenti sul Mezzogiorno e sui conti pubblici territoriali.
I diritti di cittadinanza devono essere uguali su tutto il territorio nazionale, ma i problemi del Mezzogiorno non sono una colpa del Nord, così come i problemi dell’Italia non sono una colpa dell’Europa o della Germania.
Sfatiamo qualche luogo comune sul Mezzogiorno. In pillole:
Ciò detto, è giusto dedicare somma cospicue del Recovery plan al Mezzogiorno.
L’esperienza dei due dopo-guerra non è replicabile.
di Giampaolo Galli, Il Riformista, 5 gennaio 2021
Uno dei lasciti dell’epidemia sarà un debito pubblico elevatissimo, che probabilmente a fine 2020 dovrebbe essersi attestato attorno al 160% del Pil, il valore più alto dall’Unità d’Italia. Il debito raggiunse un valore simile, 159%, dopo la prima guerra mondiale, nel 1920.
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