Economia in Quark – Il dopo Zingaretti, il blocco delle esportazioni di vaccini e la consulenza McKinsey, 8 marzo 2021

Le vicende politiche che seguono le dimissioni di Zingaretti, la decisione di Draghi di bloccare l’esportazione di vaccini verso l’Australia e una riflessione sulla consulenza alla multinazionale McKinsey per il Recovery Fund. Ne discutono gli economisti Carlo Cottarelli, Giampaolo Galli e Alessandro De Nicola in una nuova puntata di Economia in quark.

Qui il link al video su “la Stampa”

LE ALTRE PUNTATE
– Vaccini: cosa ha sbagliato la Commissione Ue nel negoziare con le case farmaceutiche e che fare ora
– Ristori e regolamentazione in tempo di Covid, che tipo di bilanciamento dovrebbero avere
– Ecco quali sono i rischi politici ed economici del nuovo governo Draghi
– Arrivano le nuove stime del Fmi per l’economia globale e le difficoltà per i vaccini nell’Ue
– Che cosa sta dietro alle diverse filosofie economiche del Recovery plan per l’Italia e del piano di Biden per gli Usa
– Due crisi di governo a confronto: l’assalto a Washington e il Recovery Fund
– I tre fatti economici più importanti del 2020
– Il Cashback agisce sulla nostra psicologia ma basta condoni: sono un incentivo all’evasione
– Recovery Fund: risolti i problemi europei, ora bisogna affrontare quelli interni
– Un “no” del governo sul Mes causerebbe danni a livello europeo bloccando i fondi per il Covid
– Mes: niente aiuti se l’Italia si isolasse con un nuovo veto
– Si troverà l’accordo sul Recovery Fund? Ecco gli scenari tra facce feroci di Ungheria e Polonia e debito pubblico italiano
– Secondo Sassoli il debito pubblico italiano va cancellato dall’Europa: non è il modo più intelligente per procedere
– Il resoconto dei quattro anni di Trump e cosa aspettarsi da Biden
– Gli effetti della seconda ondata: se cambiasse la solidarietà europea resteremmo in balia del mercato– Così cambiano le prospettive economiche alla luce dell’accelerazione dei contagi
– C’è una graduale ripresa dell’attività economica, ma non possiamo permetterci di sprecare le risorse europee
– Attenzione all’illusione di fare con il Recovery Fund un’indigestione di infrastrutture, ma non risolvere i problemi strutturali del Paese
– Caso Tridico-Inps: il problema è l’aumento di stipendio o la persona che lo riceve?
– È vero che ogni anno il Nord Italia ha sottratto 60 miliardi di euro al Sud?– Recovery Fund, la confusione sui numeri è grande: facciamo chiarezza su traferimenti, prestiti e chi li spenderà– Recovery Fund: la posizione dell’Italia è debole, deve impegnarsi a mettere la testa a posto per il futuro– Le anime diverse di questo governo di coalizione portano a troppi rinvii dannosi per l’Italia– Mes e ItalExit: se l’Italia non accetta l’accordo si rischia l’addio all’Ue– Il piano Colao è davvero utile o è un elenco di ovvietà? Forse prima di tutto andrebbe riformata la giustizia– Bonafede vuole riformare il Csm con la tipica ingenuità grillina, ma non risolve nulla. Servono più “laici”
– Covid-19, nonostante le enormi cifre stanziate non si eviterà la recessione
– Gli scenari economici dopo il Covid-19, quali scelte dovrà fare l’Italia?– Possiamo fidarci dell’Europa? Quali sono i rischi del Mes e cosa comporta la sorveglianza sui conti italiani– Non sappiamo ancora cosa sia il recovery fund ma l’Europa renderà sostenibile il nostro debito– Troppo debito pubblico? Stavolta la Bce che ci metterà al riparo– Il Mes non comporterà austerity, se non prendiamo quei soldi è un danno per gli italiani– Con il Mes potremmo avere finanziamenti illimitati, ma la parola Mes è tossica in Italia– Dopo lo scontro la Nord e Sud Europa, una soluzione sui Coronabond si può trovare– In momenti come questi va fatto più deficit, quando cresceremo si ridurrà il debito– L’espansione decisa dalla Bce per il Coronavirus è straordinaria ma è stato comunicato in maniera orrenda– I mercati esagerano ma l’aumento dello spread non dipende dall’epidemia italiana– Deficit pubblico mai così basso da 10 anni: “Il merito? L’aumento della pressione fiscale”– L’Europa non può uscire dalla crisi senza potere di tassazione– Il coronavirus genererà una crisi economica– Perché l’Italia non riesce a crescere?

Draghi, il PNRR e McKinsey

di Giampaolo Galli, Inpiù, 8 marzo 2021

Nell’epoca Draghi, tutto è diventato dannatamente serio; vietato dire sciocchezze! Qualcuno non ce la fa più perché non sa più che dire nei talk show. Così, appena c’è uno spiraglio, si lascia andare a un po’ di scanzonata demagogia: forse gli fa bene alla salute, forse pensa che gli porti qualche voto in più.

Il governo si è rivolto a McKinsey per una consulenza sul PNRR. Apriti cielo! Piovono proteste da tutte le parti: non sia mai, una società privata, una della big della consulenza mondiale, i tecnici che si rivolgono ai tecnici! Dall’estrema destra all’estrema sinistra, la cantilena dei tweet e dei comunicati di agenzia è più o meno lo stesso. Stefano Fassina già urla al Parlamento umiliato e Giorgia Meloni grida allo scandalo perché c’è di mezzo niente meno – udite, udite – che una società privata, anzi – peggio, il peggio del peggio – una multinazionale! Lo Stato non è un’azienda – protesta Tomaso Montanari – e un governo non è un CdA. Diamine, aggiunge: “Siamo cittadini, non consumatori”, una frase che – ci scusi, Tomaso – ci ricorda proprio quella, più famosa, di un noto film con Totò.

In mezzo a tanto rumore per nulla, per fortuna c’è chi prova a dire cose più sensate. Antonio Misiani dice giustamente che se la governance è cambiata rispetto a quanto aveva comunicato Draghi, occorre una nuova comunicazione e una discussione in Parlamento. Il comunicato del Mef dovrebbe aver chiarito tutto: la governance non è cambiata e rimane sotto la guida del MEF in coordinamento con gli altri ministeri competenti. Le polemiche si sono un po’ placate, ma non del tutto. E allora chiediamoci: cosa impedisce che McKinsey fornisca utili suggerimenti a un ministero? E poi, non dovrebbe essere così difficile capire che McKinsey fa di mestiere piani operativi e lo fa per i privati e per le pubbliche amministrazioni in tutto il mondo; né dovrebbe essere difficile capire che in questo mestiere, che è piuttosto complicato, McKinsey è un‘ eccellenza assoluta. Ma forse c’è chi preferisce far finta di non capirlo. Forse il fatto è questo. Nell’epoca Draghi, tutto è diventato dannatamente serio; vietato dire sciocchezze! Qualcuno non ce la fa più perché non sa più che dire nei talk show. Così, appena c’è uno spiraglio, si lascia andare a un po’ di scanzonata demagogia: forse gli fa bene alla salute, forse pensa che gli porti qualche voto in più.

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