La quadratura dei conti e lo spread in agguato, con Lorenzo Codogno, Il Sole 24 Ore, 12/08/2018

Scott Fitzgerald disse: “Datemi un eroe, e vi scriverò una tragedia”. I messaggi rassicuranti sulla prossima Legge di Bilancio si susseguono, a partire da quelli del Ministro Tria in una lunga intervista pubblicata su queste colonne, ma vengono continuamente contraddetti dai messaggi di altri esponenti della maggioranza. L’auspicio è che gli sforzi del Ministro non si trasformino in un inutile gesto eroico e in una dramma per gli italiani. Ma quali sono i punti su cui bisogna riflettere? Lo scenario tendenziale del Documento di Economia e Finanza di aprile mostrava un deficit all’1,6% del Pil per l’anno corrente e allo 0,8% per il prossimo. Tuttavia, in queste proiezioni alcune voci sono escluse e altre si sono nel frattempo modificate. La minore crescita economica nell’anno corrente rispetto alle proiezioni di aprile aumenta il deficit di circa due decimi, che diventano quattro per l’anno prossimo. L’allargamento degli spread di rendimento dei titoli pubblici incide per un decimo quest’anno e due decimi l’anno prossimo. Infine per l’anno prossimo vi sono l’aumento dell’IVA da neutralizzare che vale lo 0,7% e le cosiddette ‘spese inderogabili’, come le missioni di pace all’estero, che ammontano a circa lo 0,2% di Pil.

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Stabilità finanziaria a rischio se dovesse prevalere la linea della spesa in deficit, replica a La Malfa; con Carlo Cottarelli, Corriere della Sera, 7 agosto 2018

L’andamento dei tassi d’interesse sui titoli di Stato negli ultimi mesi mostra che la nostra stabilità finanziaria è a rischio. Questo rischio diventerebbe gravissimo se nella legge di bilancio dovesse prevalere una linea di spesa in deficit, anziché quella più prudente del Ministro Tria.

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Il miraggio che il debito non conti, con Carlo Cottarelli, 06.08.2018, La Stampa

Agli allarmi degli economisti sui rischi di crisi finanziaria che incombono sull’Italia se si abbandonasse una linea di fermezza circa l’appartenenza all’euro e di prudenza in materia di conti pubblici, alcuni esponenti dell’attuale maggioranza rispondono che la volontà del popolo è sovrana e non può accettare di essere subordinata a volontà terze, men che meno alla volontà dei mercati finanziari. Dunque può anche darsi che ci siano dei rischi, ma se il popolo sovrano ritiene che sia giusto, ad esempio, aumentare la spesa per il reddito di cittadinanza, questa cosa deve essere fatta.  Sulla base di questo argomento vengono censurati i governi degli anni scorsi, in quanto rei di aver ceduto alle pressioni dei mercati e dunque, in qualche modo, di aver svenduto la democrazia italiana, se addirittura l’Italia stessa, a una élite finanziaria che, secondo alcuni, dominerebbe il mondo. Questi argomenti connotano in modo molto netto, le posizioni che generalmente vengono definite sovraniste e che sono largamente trasversali fra destra e sinistra.

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Avanzo primario e credibilità nazionale, con Lorenzo Codogno, Il Sole 24 Ore, 13.03.2018

Scampato pericolo? Pur essendosi realizzato uno degli scenari che i mercati finanziari più temevano, le quotazioni di borsa e lo spread di rendimento tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi hanno avuto solo una breve e limitata reazione negativa. Secondo alcuni, la politica può dunque procedere con calma, senza preoccuparsi eccessivamente. A nostro avviso si tratta di una conclusione sbagliata.

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