Bersani: “Pagheremo i debiti dello Stato verso le imprese”

Pagheremo i debiti dello Stato verso le imprese

Con 10 miliardi di euro l’anno per 5 anni. Titoli di Stato vincolati solo a questo scopo per ridare ossigeno alle piccole e medie imprese in credito con la P. A.

di Pier Luigi Bersani

“Se toccherà a noi, nel 2013, pagheremo gli arretrati alle aziende che hanno lavorato per la Pubblica Amministrazione per un importo pari a 10 miliardi di euro l’anno per 5 anni”. Pier Luigi Bersani ha lanciato la proposta di emettere Titoli di debito pubblico vincolati, per aiutare molte piccole e medie imprese che rischiano la sopravvivenza non potendo più fare fronte agli oneri finanziari imposti dal mancato pagamento da parte delle P.A.

Il progetto non dovrebbe incontrare ostacoli in Europa – spiega Pier Luigi Bersani – “anche perché già altri Paesi hanno meccanismi di pagamento che prevedono titoli di debito pubblico. L’Italia è da tempo nel mirino di Bruxelles proprio per i ritardi sui pagamenti che dovrebbero essere fatti, in base a una direttiva Ue, entro 30-60 giorni al massimo”. Così verrebbe limitato il ricorso delle imprese ai prestiti bancari, con un sensibile risparmio.

L’emissione di nuovi titoli andrà a pesare sul debito pubblico ma del resto “questi debiti sono già noti agli investitori internazionali” e “anche se oggi sono fuori dai conteggi l’Europa sa bene che esistono”.

Dopo aver proposto un piano di 7,5 miliardi per la ristrutturazione di scuole e ospedali per rimettere così in movimento un po’ di lavoro, il segretario dei democratici si rivolge ora alla platea delle imprese, in particolare quelle piccole e medie.

Rispondendo alle promesse ‘chock’ degli ultimi giorni Pier Luigi Bersani risponde: “Propongo a Berlusconi tre grandi restituzioni: il condono tombale dell’anno 2002-2003 fatto in modo che nessuno ha pagato la seconda e la terza rata, cosa da oscar mondiale, poi le quote latte e infine i soldi spesi per l’Alitalia”.

“Gli italiani non dimenticano” – Wirtschaftsblatt – 05/02/2013

Elezioni – Il candidato di spicco del partito democratico, Giampaolo Galli, spera in una sconfitta di Berlusconi.

L’Economista Giampaolo Galli candidato di spicco della forza di centro sinistra, PD,  alle elezioni per il Parlamento Italiano, spiega nell’intervista di quali riforme l’Italia abbia bisogno per superare la recessione e perchè le promesse elettorali di Berlusconi rappresentino un grave pericolo per il paese….

Scarica l’intervista

Galli (Pd): “Meglio un commissario della nazionalizzazione” FIRSTonline – 29/01/2013

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29.01.2013

Galli (Pd): “Meglio un commissario della nazionalizzazione”

Secondo il candidato Pd alla Camera nel collegio Lombardia1 bisogna pensare al commissariamento di Mps: i vantaggi sarebbero maggiori di una nazionalizzazione all’americana che rischia di trasformarsi in permanente – “Tocca in primo luogo alla Banca d’Italia accertare se esistono i presupposti per imporre un commissario a Mps”

Giampaolo Galli

Non sono contrario in linea di principio al modello americano del salvataggio di una grande banca attraverso temporanea nazionalizzazione, ma in Italia c’è sempre il rischio che quel che è temporaneo diventi permanente. Nel caso del Mps, come ha osservato su FIRSTonline anche il professor Gustavo Visentini, credo perciò che sia più facilmente percorribile la via del commissariamento.

Naturalmente tocca in primo luogo alla Banca d’Italia accertare se esistono i presupposti per far scattare il commissariamento del Monte e a chi attribuire l’incarico. Ma, se esistono le condizioni, i vantaggi del commissariamento sarebbero molteplici: si sospenderebbero in larga parte i diritti degli azionisti, si darebbero pieni poteri al commissario, si favorirebbe la massima trasparenza sulle reali condizioni della banca e si spianerebbe la strada, qualora si ritenesse necessaria, a un’azione di responsabilità verso la vecchia gestione della banca. Infine – e non è cosa da poco – si creerebbero i presupposti per far recuperare a Mps almeno una parte dei fondi andati perduti in operazioni a dir poco spericolate.

Fonte: FIRSTonline

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