Qualche consiglio al Prof. Tria. Rassicurare i mercati sull’euro e trovare (collegialmente) le coperture, Inpiù, 5 giugno 2018

Lavoro davvero improbo, al limite dell’impossibile, quello che spetta al nuovo inquilino del MEF, il Prof. Giovanni Tria. La prima cosa che deve fare è di convincere i mercati che il governo non ha intenzione di uscire dall’euro e anzi farà qualunque cosa per evitare questo esito. Oggi questa intenzione non è chiara e i mercati, pur rinfrancati dall’azione del Presidente Mattarella, rimangono con il sospetto che prima o poi, magari a seguito di un contrasto con Bruxelles o di un’impennata dello spread, il governo scelga la via dell’exit. Se non si riesce a sradicare questo timore, lo spread rimarrà elevato e soprattutto volatile, il che aggraverebbe ulteriormente l’onere del debito e esporrebbe l’Italia a rischi davvero enormi. La dichiarazione che Tria ha già fatto venerdì scorso è utile, ma non basta perché i mercati sanno dei vari piani segreti o semi segreti che sono stati elaborati in questi anni e possono sempre temere che la smentita faccia parte di una sceneggiata: occorrono dunque parole molto forti e fatti conseguenti per escludere categoricamente l’ipotesi dell’exit, insomma una sorta di whatever it takes del governo italiano. L’altra cosa cruciale che Tria dovrebbe fare è di pretendere che le coperture vengano decise collegialmente dal governo e contestualmente alle misure espansive. Stando alle dichiarazioni, le coperture alle quali sembra pensino gli azionisti del governo sono la spending review e, con meno convinzione e molte contraddizioni, la lotta all’evasione. Fino ad oggi però, essi hanno parlato delle coperture come di bacchette magiche che possono essere affidate a un tecnico e risolvono qualunque problema, per decine o centinaia di miliardi, senza provocare contraccolpi o reazioni negative. Non è così: le coperture sono importanti e politicamente sensibili tanto quanto le misure che servono a finanziare. Ebbene, Tria si circondi delle persone più autorevoli che ci sono su queste questioni, ad esempio riconfermando il Ragioniere Generale dello Stato, e chieda loro di fare delle proposte con delle quantificazioni precise di quanto si può ragionevolmente ricavare. Ne discuta in Consiglio dei Ministri, in modo che il governo si assuma la responsabilità collettiva delle coperture. Eviti in ogni caso di trovarsi nella condizione di doversi inventare le coperture da solo, la notte prima della presentazione di un provvedimento. Se accadesse questo, avrebbe perso in partenza. Noi, da italiani, facciamo il tifo per lui e speriamo di non doverci ricredere.

Giampaolo Galli

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